L'origine delle Isole Eolie è da attribuirsi proprio
alla loro natura vulcanica. Nate come vulcani
sottomarini, emersero in superficie due milioni di anni
fa.
Allora vi fu un'emissione tale di lave che un gruppo,
molto vicino, di vulcani raggiunse il livello del mare.
Probabilmente apparvero e scomparvero numerose altre
isole. Gli studiosi hanno individuato delle rocce che
risalgono ad un milione e 300 mila anni fa, mentre,
sulle isole, lave di circa 500 mila anni.
I vulcani più antichi sono quelli di
Panarea,
,
e
. A
e a Lipari vi sono ancora fumarole e
sorgenti termali, mentre ad Alicudi, Filicudi e
l'attività endogena è completamente
scomparsa.
Gli unici vulcani rimasti tuttora in attività sono
e .
A Vulcano vi sono tre camini: uno
spento dall'epoca preistorica, uno quiescente dal 183
a.C. ed uno attivo. Racconta Plinio che nel 183 a.c.
delle eruzioni sottomarine provocarono la nascita di
Vulcanello. Queste eruzioni continuarono nel 126 e nel
19 a.c. sino a quando poi, nel 500, Vulcanello si unì a
Vulcano.
Per un lungo periodo non si ebbe più alcuna notizia
delle attività vulcaniche;
le notizie ripartono dal 1500 con una cadenza, quasi
regolare, di una o due eruzioni per secolo, di queste ve
ne furono alcune prolungatesi anche per anni.
Nel 1786 ve ne fu una di grande portata con fuoco,
lapilli e cenere, ed un'altra nel 1890 con l'eruzione di
blocchi di grandi dimensioni che caddero nell'isola di
Lipari. Da allora vi è solo un'attività fumarolica.
Stromboli ha invece un'attività eruttiva ininterrotta da
almeno due millenni.
Definita nell'antichità il "Faro del Tirreno", è
possibile vedere i suoi bagliori intermittenti, alle
volte con intervalli di circa 20 minuti, anche a grande
distanza.
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