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CULTURA E STORIA CULTURE AND HISTORY KULTUR UND GESCHICHTE

 

Le Isole Eolie hanno una storia antica… La città di Lipari ha una storia antica, tanto che si narra sia stata edificata da Liparo, prima della guerra di Troia; tanto che si racconta di Ulisse e che nel suo peregrinare, vi sia approdato e abbia soggiornato alla corte di Eolo e ne abbia preso in moglie la figlia Telepora. Ma la storia delle Eolie è ancora più antica…

I primi che hanno raggiunto le Eolie, si sono insediati soprattutto sull'isola più grande, Lipari, sull’ altopiano di Castellano e successivamente su un grande spuntone di pietra lavica  l'attuale Rocca del Castello, su cui, per i successivi millenni, ogni civiltà succedutasi ha costruito una sull'altra le proprie abitazioni. Le Isole Eolie furono popolate, civiltà stentinelliana, fin dagli inizi del IV millennio A., da genti provenienti dalla Sicilia, attratte dalla enorme risorsa economica offerta dall'ossidiana, che forse solo da poco tempo era stata eruttata dal vulcano di Monte Pelato. L'ossidiana vi si lavorò fin dal neolitico e la sua esportazione diede a Lipari una grande ricchezza economica.

Verso il 2500 A., con l'avvento dell'era dei metalli il mercato dell'ossidiana andò perdendo molta della sua importanza, ma data la sua felice posizione geografica Lipari non ne risentì più di tanto. Verso la fine dell'età del bronzo e l'inizio dell'età del ferro- 1270 a.C. circa, Lipari è invasa da genti provenienti dall'Italia, cultura sub appenninica, a loro volta cacciata da altre genti, sempre provenienti dall'Italia, i cui manufatti li fanno ritenere appartenenti alla civiltà 'villanoviana'.

Dopo alcuni secoli di decadenza, nella seconda metà del III. ed agli inizi del II. millennio, le isole Eolie ebbero nuovo risveglio economico e civile nell'età del bronzo a partire dal XVIII. sec. a.C. Questo risveglio è dovuto ai regolari contatti che si vennero a stabilire con i principati della Grecia micenea, i quali, con ardite navigazioni, esplorarono mari occidentali alla ricerca di quelle materie prime che erano necessarie per la loro potenza e per la loro sopravvivenza. Le isole furono allora frequentate da genti micenee di stirpe eolica, già saldamente radicate a Metaponto, per le quali diventarono degli avamposti per il controllo delle vie commerciali attraversanti lo stretto di Messina. Da queste genti eoliche le isole trassero il nome che ancora conservano.

Nel corso del XIII. sec. a.C. s'insediarono nelle isole, provenienti dalle coste della Campania, genti ausoniche con le quali si connetté la leggenda del re Liparo, da cui trae l'attuale nome la città di Lipari. La civiltà fu bruscamente interrotta nel VIII. secolo, dalle continue scorrerie fenicie ed etrusche. Solo qualche secolo dopo, le isole stremate rivedono un po' di pace.

Durante la 50.ma Olimpiade (580-576 a.C.) Lipari fu colonizzata da un gruppo di Greci di stirpe dorica, provenienti da Cnido e Rodi, superstiti di un infelice tentativo di fondare una colonia sul sito dell'attuale Marsala. I nuovi coloni si trovarono innanzi tutto nella necessità di difendersi dalle incursioni degli Etruschi. Dovettero quindi allestire una potente flotta, con la quale riportarono contro di loro grandi vittorie, assicurandosi la supremazia sul mare. Con il ricavo del bottino conquistato eressero, nel Santuario di Apollo, a Delfi, splendidi monumenti votivi (in complesso oltre quaranta statue di bronzo), dei cui basamenti restano ancora testimonianze.

Nel 264 A., allo scoppio della prima guerra punica, Lipari è alleata con i Cartaginesi e deve quindi subire i ripetuti attacchi della flotta romana. Soltanto nel 252 a.C. il console romano Caio Aurelio la sottometterà a Roma.
In occasione della guerra civile, è conquistata tra il 37 e 36 a.c. da Ottaviano contro Sesto Pompeo, ed i partigiani di Pompeo sono esiliati in Campania. L'isola riprese a prosperare ed entrò nell'orbita di Siracusa e poi di Roma, che valorizzò Lipari anche come stazione termale.

Caduto l'Impero Romano le isole attraversano un periodo di desolazione. La dominazione bizantina accentuò tale decadenza. L'occupazione araba dal 827 al 1061 coincise con un’ulteriore fase di decadenza.
Dopo un lungo ed oscuro periodo, sovrastato da incursioni arabe, Lipari rifiorì sotto l'egemonia dei normanni che ripopolarono l'isola e rifortificarono il suo castello. Sotto i vessilli del Gran Conte Ruggero, è restituita alla fede cristiana con la fondazione di un monastero benedettino dedicato a S. Bartolomeo. Nel 1131 è ricostituita la sede vescovile a Lipari, prima suffraganea all'Arcivescovado di Messina, quindi per due secoli al Vescovado di Patti.

Fino al 1340 passando attraverso gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi, le isole Eolie godettero di una notevole prosperità grazie ai privilegi che i vari governi andavano dispensando. Nella guerra contro gli Angioini, Lipari parteggia per questi e nel 1363 passa agli Aragonesi. Per volere di Federico III è data in feudo ad Ulfone di Procida, ma pochi anni dopo, revocata per tradimento di questi, è concessa a Federico di Chiaramonte. Nel 1443 entra nei beni della Corona di Napoli essendo regina Giovanna e per decreto di Bonifacio IX è separata dalla Chiesa di Patti. Entra a fare parte del Regno di Napoli.

Un periodo di prosperità che termina poco dopo, con le incursioni saracene. Nel 1544 una flotta turca capitanata da Ariadeno Barbarossa, dopo undici giorni di assedio, distrusse la città di Lipari mettendola a ferro e fuoco e deportando in schiavitù circa 8.000 abitanti. Carlo V la ripopolò, importando immigrati spagnoli e campani, e la riedificò rafforzandone le mura. Soltanto nel 1691 gli abitanti tornarono ad essere circa 10.000.
Solo con la quasi scomparsa della pirateria, verso la fine dell' 700, l'abitato tornò ad espandersi anche nel piano. Lipari seguì poi le sorti del Regno delle Due Sicile fino ai tempi nostri.

 CULTURE AND HISTORY

 

The history of the Aeolian islands goes back to about 4.500 B.C when the first people reached these islands, particularly Lipari and Salina. Originally coming from Sicily (Stentinello) they came to exploit the great natural resource represented by the black volcanic glass - Obsidian – and fashioned it into cutting blades. Obsidian, as pumice a volcanic product, was a very valuable and sought after material in the stone age, and as there were only few occurrences in the Mediterranean it was widely exported. Obsidian from Lipari was found in Egypt, Palestine and Northern Turkey. 

These first inhabitants, who mainly pursued agriculture, settled on the plateau of Castellaro / Quattropani and only in the following centuries moved the main settlement to the present-day castle mountain "Castello" for strategic reasons. The “castle mountain” is a lava dome with steep rocks and therefore easy to defend. For nearly 2.500 years, Obsidian was an important commercial product and its trade provided the inhabitants with great prosperity.

From now on, there are settlements not only on the “Castello” but also on the plain below, where a vast settlement developed, even vaster than the present-day town of Lipari, (approximately 3.000 BC. Culture of Diana). As the first metals appear, an economic decline of the islands occurred little by little. Corresponding with the end of the stone age on the Aeolian Islands – (Culture of Piano Quartara / Panarea). 

However, the strategic position of the islands again helped to achieve a great economic upswing in the Bronze Age. Not only Lipari, but also the smaller islands are now inhabited, except Vulcano.

From here it was possibile to control the trade routes through the Straits of Messina leading north, mainly metal trade.

At that time, about 2.200 BC, a new population invaded the Islands, the so-called „Aeolians“ with origins in the north-east of Greece, from which the islands take their name and still bear. Following the shipping routes along Southern Italy (Apulia) they landed here and settled down. From this time date the numerous remains of the large settlements, not only on Lipari but also on Filicudi (Capo Graziano culture) and on Panarea (Capo Milazzese culture).  

About 1270 BC the islands are taken over by the first italic peoples, their leader "Liparos" was the son of the king of the Ausonians and with his followers, he sought to conquer new countries. After they had expelled the population of the smaller islands, they then finally settled on the largest of the Aeolian Islands, LIPARI.  

The legend tells that one of the daughters of Liparos married a man called Äiolus. This Aeolus, King of the Island Eolia was the one who gave hospitality to Ulysses and offered him a valuable gift: a leather hose in wich all those winds were locked that were impeding Ulysses to reach his way home. Aeolus was known as the one who controls and commands the winds, a gift given to him by the Gods. (see the Odyssey)

Bronze is not only used anymore to manufacture arms and jewelry, but also household goods (pots, jugs etc.) but it still remains a very valuable exchange material. During the excavations on the Castello, a large vase was found with over 70kg of bronze fragments, the largest hoard ever found in Italy. (Ausonio I and Ausonio II) About 900 / 850 BC. a violent destruction occurred and it seems that only few inhabitants survived.

Only 300 years later, a new city, the Greek Lipàra, is founded again on the Castello by Cnidians:  

At the time of the 50. Olympiad in 580 / 576 BC after unsuccesful attempts to found new colonies in Sicily they reached Lipari and were welcomed by the few inhabitants who called themselves descendants of God Aeolus.

On the Castello rises the sacred Acropolis of the greek Lipàra, in votive pits and sanctuaries many ritual offerings were found, up to now over 3.000 tombs with gravegoods were found. All these finds testify the importance and prosperity of the town. The Liparians carried out a kind of collective form of economic activity: cultivating the land in common or the defense of the town, all activities were equally divided and everybody contributed to the social wealth of the community.

In constant rivalry with the Etruscans for the domination of the Lower Tyrrhenian Sea, with alternating fortunes, they achieved some very important victories and part of the booty was used for donations for the Apollo sanctuary in Delphi (approximately 40 bronze statues) 

The Greek Lipàra existed until 251 BC. when it was attacked by the Romans during the I. punic war and fell. Lipari at that time was an important naval base for the Carthaginians.  

During the Roman time, for the first time Lipari had to pay taxes and falls into a rather modest economic situation.    

In 183 BC. an underwater eruption forms the last of the islands: Vulcanello! Since about 1550 joined to the main island Vulcano.  

In the course of the following centuries, Lipari is invaded or controlled by Byzantine, Arabs, Normans and Spaniards.  

The islands undergo the same history as Sicily. Except a few events, some very disastrous as the attack of the Tunesian pirate Kaireddin Barbarossa, who almost completely destroyed Lipari in the year 1544 and imprisoned over 8000 inhabitants. After this ferocious attack, Emperor Charles V., not only Emperor of the Holy Roman Empire but also King of Spain and consequently of Sicily, ordered to rebuild the fortress on the castle mountain and until today it keeps the imposing aspect.  

At the end of the 18th cent. parts of the Castello are used as prison by the Bourbons, who now possessed the islands. The same happens during the fascist time under Mussolini.  

Today, the Castello is the cultural center of the islands: The Archaeological Museum, excavation areas, the cathedral and several churches, a small park with an open air theatre can be visited and experienced.  

 

KULTUR UND GESCHICHTE

 

 

Die Geschichte der Äolischen Inseln geht weit zurück, bis in die Mitte des 5. Jt. v. Cr. als die ersten Menschen diese Inseln erreichten. Sie kamen hierher um das schwarze vulkanische Glas –  Obsidian – abzubauen und zu verarbeiten. Obsidian, wie der Bimsstein ein vulkanisches Produkt, war ein sehr wertvolles und gefragtes Material in der Steinzeit und es gab nur wenige Vorkommen im Mittelmeer. Es wurde vor allem als Schneideklingen gehandelt. Obsidian von Lipari wurde in Ägypten, Palästina und der nördlichen Türkei gefunden.

Diese ersten Einwohner, die hauptsächlich der Landwirtschaft nachgehen, siedeln anfangs auf der Hochebene von Castellaro/Quattropani und erst in den darauf folgenden Jahrhunderten verlegen sie aus strategischen Gründen die Hauptansiedlung auf den heutigen Burgberg „Castello“ genannt. Dieser Burgberg ist ein Lavadom  mit steil abfallenden Felswänden und daher leicht zu verteidigen. Für nahezu 2500 Jahre war der Obsidian ein wichtiges Handelsmaterial, das den Einwohnern zu großem Reichtum verhalf. Siedlungen gibt es jetzt nicht nur auf dem Castello sondern auch in der darunter liegenden Ebene – sogar noch ausgedehnter als die heutige moderne Stadt Lipari. (ca. 3000 v. Chr. Kultur von Diana) Als die ersten Metalle erschienen, kam es nach und nach zu einem wirtschaftlichen Niedergang der Inseln. (Ende der Steinzeit auf den Aeolischen Inseln – Cultura Piano Quartara / Panarea).

Doch ihre strategische Lage verhalf den Inseln auch in der Bronzezeit wieder zu einem großen wirtschaftlichen Aufschwung. Neben Lipari sind jetzt auch die kleineren Inseln bewohnt, ausgenommen Vulcano. Handelswege durch die Strasse von Messina nach Norden führen automatisch an diesen Inseln vorbei (Import von Zinn). Zu jener Zeit ließ sich die Völkergruppe hier nieder, die den Inseln ihren Namen hinterlassen hat, die Äolier, (ca. 2200 v. Chr.) Ursprünglich aus dem Norden Griechenlands kommend, erreichten sie den Schifffahrts- und Handelswegen folgend über Süditalien (Apulien) die Inseln. Aus dieser Zeit stammen die zahlreichen Überreste von größeren Ansiedlungen nicht nur auf Lipari, sondern auch auf Filicudi (Capo Graziano Kultur) und auf Panarea (Capo Milazzese Kultur).

Um ca. 1270 v. Chr. werden die Inseln von den ersten italischen Stämmen übernommen. Ihr Anführer „Liparos“ war der Sohn des Königs der Ausonier und mit seinen Gefolgsleuten suchte er neues Land zu erobern. Nachdem sie die Bevölkerung der kleineren Inseln vertrieben hatten, ließen sie sich dann endgültig auf der größten der Äolischen Inseln, LIPARI, nieder, die auch heute noch seinen Namen trägt.

Die Legende erzählt, dass eine der Tochter des Liparos einen Mann Namens Äolus heiratete. Dieser Äolus, König der Insel Eolia war derjenige der Odysseus gastfreundlich aufgenommen und ihm auch ein wertvolles Gastgeschenk gemacht hat: einen Lederschlauch in dem alle Winde eingesperrt waren, die Odysseus den Weg in die Heimat erschwerten. Äolus war als Herr der Winde bekannt, in der Lage sie zu kontrollieren und zu befehlen, eine Gabe die ihm die Götter verliehen hatten.

Bronze wird jetzt nicht mehr nur noch zur Herstellung von Waffen und Schmuck benutzt, sondern auch zur Herstellung von Hausrat (Töpfe, Krüge etc). Aber es bleibt ein sehr wertvolles Tauschmaterial. Bei den Ausgrabungen auf dem Castello wurde ein einzigartiger Fund getätigt: Zum Vorschein kam ein Tonkrug mit über 70kg Bronze! Der bisher größte Fund in Italien. (Ausonio I und Ausonio II) bis ca 850 v. Chr. als Lipari und alle anderen Siedlungen aus bisher unbekannten Gründen zerstört wurden und nur wenige Einwohner überlebten. 

Erst 300 Jahre später wird auf dem Castello wieder eine neue Stadt aufgebaut, das griechische Lipàra

Ungefähr 580 v. Chr. – während der 50. Olympiade – landete auf Lipari eine Gruppe von griechischen Auswanderern, von Knidos und Rhodos kommend, die erfolglos versuchten neue Kolonien in Sizilien zu gründen, ihr Anführer Pentathlos kam dabei um. Auf dem Rückweg über den Norden Siziliens kamen sie an den Inseln vorbei und wurden freudig von den wenigen Einwohnern, die sich als Nachkommen von Äolus bezeichneten, empfangen. Eine neue Siedlung wird gegründet und der Burgberg wird jetzt zur Akropolis. Opferstätten für Aiolus und Hephaistos werden errichtet. Aber auch der Kult des Dionysos hat eine sehr große Gefolgschaft, Dionysos wurde als Gott des Weines, der Trunkenheit aber auch als Gott der Theaterwelt verehrt.

Eine etwas eigenartige Verfassung wird aufgestellt: ein Teil der Bevölkerung kümmert sich um die Landwirtschaft und das Wohl der Bevölkerung, der andere um die Verteidigung. Diese Aufgaben werden immer wieder im Laufe der Jahre neu aufgeteilt. Es wurden große Siege im Seekrieg gegen die Etrusker erzielt und ein Teil der Beute dazu verwendet große Weihgaben für das Apollo Heiligtum in Delphi zu stiften (ca. 40 Bronzestatuen)

Die griechische Stadt Lipàra bleibt bestehen bis 251 v. Chr. als sie während des 1. punischen Krieges von den Römern angegriffen und eingenommen wird. Lipari war zu der Zeit auf der Seite der Karthager und für diese ein wichtiger Flottenstützpunkt.

Während der römischen Zeit muss Lipari zum ersten Male „Steuern“ zahlen, ein Zehntel aller landwirtschaftlichen Einnahmen geht an Rom.

Im Jahre 183 v. Chr. entsteht die letzte Insel des Archipels: Vulcanello!

Im Laufe der folgenden Jahrhunderte wird Lipari von Byzantinern, Arabern, Normannen und Spaniern beherrscht.

Die Inseln folgen somit der Geschichte Siziliens, bis auf einige wenige Ereignisse, wie z.B. der verheerende Angriff des tunesischen Piraten Kaireddin Barbarossa, der im Jahre 1544 die Stadt Lipari fast vollständig zerstörte und über 8000 Einwohner als Gefangene verschleppte. Nach diesem Angriff wird auf Befehl von Kaiser Karl V. ,nicht nur Kaiser des Hl. Römischen Reiches, sondern auch König von Spanien und somit Siziliens, die Festung  auf dem Burgberg wieder aufgebaut und hat bis heute ihr mächtiges Aussehen behalten.

Zuerst von den Bourbonen im 18. – 19. Jh und dann auch zur Zeit des Faschismus wird die Anlage auf dem Castello als „Gefängnis“ genutzt.

Heute ist dort das kulturelle Zentrum: Museum, Ausgrabungsstätten, ein nach gebautes „griechisches“ Theater im Archäologischen Park, die Kathedrale und mehrere Kirchen sind dort zu besichtigen und zu erleben.

 

  

LA CATTEDRALE THE CATHEDRAL DIE KATHEDRALE

 

L'unica testimonianza della costruzione originale è data da una serie di capitelli del chiostro, i quali si distinguono in due gruppi:

Il primo gruppo presenta un ornato vario di tipo fogliaceo-geometrico; il secondo soggetti figurati di valore simbolico-religioso con tipologie decorative costituite prevalentemente da immagini di animali.
L'interno, barocco a pianta basilicale, è diviso in tre navate, affrescate con scene tratte da episodi del Vecchio Testamento. Le cinquecentesche opere superstiti sono collocabili nell'ambito della pittura manieristica che diramandosi dalla corrente tosco-romana si congiunge con i coevi fenomeni napoletani e siciliani. Tra queste opere, notevole è la tela di S. Caterina d'Alessandria: la Santa, rappresentata a figura intera con gli angeli reggicorona, è strutturata in un rigido e arcaico schematismo di matrice popolare e devozionale.
Nel braccio sinistro del transetto si trova la tavola raffigurante la Madonna del Rosario del primo Seicento. Sull'altare dedicato a San Bartolomeo è sita una statua del santo, di pregiata fattura d'argento, risalente al 1728.
La mensa è composta di un paliotto centrale ligneo dipinto come finto marmo in rosso e verde. In rilievo due stemmi dorati e motivi floreali. Ai lati del paliotto, i due pilastri esterni sono decorati a tarsie con motivi geometrici e fitomorfi e due grandi stemmi vescovili. L'altare è databile al diciottesimo secolo per la ricchezza del tessuto cromatico, legato alla tradizione dei marmorari messinesi e palermitani del 600 e del primo '700. La sacrestia custodisce, infine, i pregevoli Armadi dell’ 700.

Nelle formelle a tarsie ritornano i motivi della grande pittura settecentesca nelle invenzioni di delicati accordi cromatici creati da una tecnica raffinata. Nelle colonne sembrano ripresi i motivi decorativi dell'Oratorio della Pace del 1790, distrutto nel 1908.

Opere come questa rivelano la presenza e la circolazione nei cantieri di progetti e disegni molto diffusi in Sicilia e ben noti, come quelli di altissima qualità di Giacomo Amato (1643-1714) o di Nicolò Palma (XVIII. secolo).

Agli inizi del XIX.  secolo Lipari divenne lo scalo obbligato di parecchie linee marittime. Questo stato di cose contribuì ad un grande sviluppo economico delle Eolie, basti pensare che nel 1891 gli abitanti superarono le 20.000 unità

Momenti difficili vennero con la filossera che provocò la distruzione di numerosi vigneti ed una generale crisi economica che provocò l'emigrazione di quasi il 50% degli abitanti delle isole.fino al 1861, anno cui risale l'attuale facciata.

 

 

  DIE KATHEDRALE

 Mit Säulengang des Normannischen Klosters  (Chiostro Normanno)

 

Das Christentum wurde auf Lipari schon im 1. Jh. eingeführt. Zum ersten Mal wird ein Bischof namentlich im Jahre 254 erwähnt (Agathone).Der erste ursprüngliche Bischofssitz war eine kleine Holzkirche in der Gegend S.Anna – Chiesetta di S. Bartolo di Legno.

Ungefähr im 6. Jh. verlegt man den Bischofssitz und Kirche auf die Akropolis, dort wo bisher die Haupttempel aus griechischer sowie römischer Zeit waren. Bei einem Angriff der Araber im Jahre 838 wird diese vollkommen zerstört. Einen Bischof gibt es jetzt auch nicht mehr auf Lipari, bis

um 1080, unter der Herrschaft der Normannen, man mit dem Bau eines Benediktinerklosters mit Kirche beginnt. – Abt Ambrosius - Ein neuer Bischof kommt nach Lipari wieder im Jahre 1130.

Von diesem Benediktinerkloster ist z. T. nur noch der Innenhof vorhanden. Die Säulen und Kapitelle die man hier bewundern kann stammen fast ausschließlich aus Material z. T aus griechischer, römischer und byzantinischer Zeit, welches an Ort und Stelle gefunden und beim Bau des Klosters wieder verwertet wurde. - Die Reste dieses Innenhofes wurden restauriert und 1995 zur Besichtigung frei gegeben.

Ende 1400 – Anfang 1500 wird eine Kathedrale anstelle der normannischen Kirche gebaut, mit nur einem Zentralschiff und großartig dekoriertem Holzgewölbe. Diese wird bei dem verheerenden Angriff auf die Stadt Lipari durch den berüchtigten Piraten Kairedin Barbarossa im Jahre 1544 vollkommen zerstört. Aber es vergehen keine 20 Jahre und man beginnt mit dem Wiederaufbau, anfangs mit einfacher Holzdecke. Davon ist aber heute nur noch ein kleiner Teil zu sehen, wie die kleine Taufkapelle mit Taufbecken von ca. 1640, durch welche man in die Überreste des Innenhofes mit Säulengang des ehemaligen Benediktinerklosters gelangt.  1772 werden die beiden Seitenschiffe und der Glockenturm dazu gebaut, 1850 die Vorderfront, aber schon 10 Jahre danach durch einen Blitzeinschlag zerstört und wiederum neu gebaut wird. Die wunderschöne Deckenmalerei wurde um 1750 ausgeführt. Wie auch die großen Gemälde, die sich  entlang der Seitenschiffe befinden, wurde sie von bekannten Malern aus Sizilien angefertigt. Die große Silberstatue des heil. Bartholomäus, Schutzpatron der Insel, wurde um 1720 angefertigt wie das Chorgestühl und die wunderschönen Wandschränke der Sakristei, leider nicht immer zu besichtigen.

Außerdem befindet sich in der Kathedrale auch ein wunderschönes Madonnenbild aus der Schule des Antonello da Messina – Ende 15. Jh.

 

  

IL MUSEO ARCHEOLOGICO THE ARCHEOLOGICAL MUSEUM DAS ARCHAEOLOGISCHE MUSEUM

 

 

A Lipari, la rocca nota come il Castello, è un’imponente cupola di lava vulcanica che si protende nel mare innalzandosi fino ad un'altezza di circa cinquanta metri. Formatosi meno di 40000 anni fa, il Castello sorge al centro di un'ampia baia sulla costa orientale di Lipari, tra le due insenature di Marina Lunga a Nord, delimitata dal Monte Rosa, e Marina Corta a Sud, ancora oggi i migliori approdi dell'isola.
La rocca è circondata tutto intorno da alte balze verticali, inaccessibili, e presenta alla sommità una superficie abbastanza pianeggiante. Grazie alla sua conformazione, essa ha da sempre costituito una vera e propria fortezza naturale, offrendo fin dall'antichità una sede sicura agli abitanti che vi si stabilivano quando vi era necessità di difendersi dal pericolo di incursioni nemiche; nei periodi di tranquillità, l'abitato si è esteso anche nella piana sottostante, ovvero nell'area della città attuale.
Così, con alterne vicende, il Castello di Lipari è stato abitato a partire dall'età neolitica (circa 6000 anni fa) fino al nostro secolo. Le testimonianze degli insediamenti di ogni età si sono sovrapposte man mano a quelle dei periodi precedenti creando un notevole innalzamento del terreno. Gli scavi archeologici, condotti da Luigi Bernabò Brea e da Madeleine Cavalier a partire dagli anni ’50, hanno, infatti, portato alla luce una successione di strati alta più di 10 metri dovuta alla sovrapposizione dei resti degli abitati che si sono succeduti, resti ben conservati anche grazie all'accumulo delle polveri emesse dai vulcani vicini e trasportate dal vento. All’interno del Parco Archeologico sono visibili i resti delle capanne dell’età del Bronzo, su quattro livelli sovrapposti, e quelli delle strutture di età greca e romana (il bothros di Eolo datato all’età della fondazione greca di Lipari nel 580 a.C. e i resti dell’impianto urbano del II sec. a. C.).
Oggi il Castello rappresenta il centro della vita culturale delle Isole Eolie, animato dalla presenza giornaliera di molti visitatori che possono ripercorrere le tappe della storia delle isole attraverso la visione degli scavi archeologici, dei padiglioni del Museo Archeologico, delle chiese principali (XVI. - XVIII. Secolo), tra cui la cattedrale dedicata a San Bartolomeo con l’annesso chiostro di fondazione normanna (XII. secolo), e delle mura di fortificazione.
Le mura che oggi cingono il Castello furono fatte costruire da Carlo V verso il 1560, dopo la distruzione della città operata dal pirata tunisino Kairedin Barbarossa nel 1544. Sul lato Nord, proprio dove si trova l’accesso alla rocca, le mura hanno inglobato una torre di età normanna. In questa, a sua volta, si trova inserita una torre di età greca (IV secolo a.C.), coeva all’ampia cinta muraria costruita in blocchi squadrati di pietra locale, oggi visibile all’interno del parco archeologico della Contrada Diana, nell’area sottostante il Castello.

 

  DAS ARCHAEOLOGISCHE MUSEUM

 

Das Archäologische Museum von Lipari 1954 von Luigi Bernabò Brea und Madeleine Cavalier gegründet, dokumentiert und illustriert mittels umfassender Ausstellung von Fundstücken die menschlichen Ansiedlungen und die Entwicklung der aufeinander folgenden Kulturen im Äolischen Archipel, von der Vorgeschichte (Mittlere Jungsteinzeit) bis zur Schwelle des modernen Zeitalters.

Das Museum selbst  befindet sich auf dem Burgberg „Castello“ und ist in verschiedenen Gebäuden untergebracht:

In einem Gebäude neben der Kathedrale, ehemaliger Bischofspalast, erbaut im 18. Jh. auf den Trümmern des 1544 von dem tunesischen Piraten Kaireddin Barbarossa zerstörten Normannischen Klosters ist das Ausgrabungsmaterial der Vorgeschichte von Lipari untergebracht. Man verfolgt hier  in chronologischer Reihenfolge die Entwicklung der verschiedenen Kulturen die sich im Laufe der Jahrtausende auf der Insel niedergelassen haben - von der mittleren Jungsteinzeit - (Kultur von Castellaro Vecchio – Ende 5. Jahrtausend v.Chr) - über die Kupferzeit bis zum Ende der Bronzezeit, ca 850 v. Chr.

Gegenüber der Abteilung Vorgeschichte, in Gebäuden aus dem 14. und 17. Jh. befindet sich die Vulkanologische Abteilung, benannt nach dem bekannten Vulkanologen Alfred Rittmann, der gemeinsam mit Luigi Bernabò Brea Anfang der sechziger Jahre diese Ausstellung ins Leben rief.

Ein kleines Gebäude daneben beherbergt Ausgrabungsstücke und Fundsachen der kleineren Inseln Salina, Filicudi, Panarea und Stromboli von der Jungsteinzeit bis zur mittleren Bronzezeit.

 

Nördlich der Kathedrale in einem neueren Gebäude (Ex Kaserne aus faschistischer Zeit) ist das was man die so genannte „Klassische Abteilung“ benannte: Es beherbergt auch einige Funde aus Milazzo wie z. B eine Einäscherungs-Nekropole  in der Art  “Früh-Villanova” (12. Jh. wahrscheinlich Anfang 11. Jh. v.Chr)

Eine getreu wiederaufgebaute Nekropole des Ausonio II, (ca 1100 v.Chr.) die bei Arbeiten im Zentrum von Lipari entdeckt wurde. Von der Nekropole der Contrada Diana sind die Sarkophage aus Stein und Terrakotta, Vasen die Grabbeigaben enthielten oder als Asche-Urnen dienten, beschriftete Grabstelen und Steine.

Im 1. Obergeschoss: Eine reiche Ansammlung von Grabbeigaben der griechischen Nekropole von Diana – wunderschöne Krater (Weinkruge) verschiedene Arten von Vasen, Terrakottafiguren, Bronzegegenstände. Sakrale Terrakotten vom Heiligtum der Contrada Diana (Statuetten, Tontäfelchen, Büsten, Blumen, usw.) Aber vor allem findet man hier wohl die wichtigste und umfangreichste Sammlung von kleinen Theatermasken und Statuetten aus der Theaterwelt, Masken der antiken Tragödie, des Satyrspieles sowie der “Komödie der Mitte”,  Masken der “Neuen Komödie” sowie Goldschmuck und Münzen. Sehr schön ist auch die Mehrfarbig bemalte Keramik des “Malers von Lipari” einzigartig weltweit!

Im 2. Obergeschoss: Lipari nach der Zerstörung durch die Römer 252 v.Chr.

Mittelalter und die Renaissance bis zur heutigen Zeit

 

Eine sehr interessante Abteilung „Unterwasserarchäologie“ befindet sich im Erdgeschoss:

Bisher wurden Ladungen von ungefähr 20 versunkenen Schiffen geborgen

Die Besichtigung beginnt am Eingang links, im Uhrzeigersinn: mit der ältesten, geborgenen Schiffsladung im westlichen Mittelmeer

Es folgen Ladungen von Wracks, von Panarea, einer Hafenschutthalde am Fuße des Monte Rosa / Lipari, Filicudi, Capistello, an der Süd-Ost Küste von Lipari,

Im Zentrum des Raumes: aufgebaut eine große Pyramide mit Amphoren eines Wracks vom Kap Graziano / Filicudi

Weiterhin:, Bronzemünzen aus der römischen Zeit (kleine Barren) glasierte Keramik aus dem späten Mittelalter von den Formiche / Panarea. Bronze Kanonen aus dem Spanisch-französischen Krieg anf. 18. Jh.

 

- Regione Sicilia, Beni culturali: Il Museo Archeologico Regionale Eoliano Luigi Bernabo Brea di Lipari

 

Museo civico di Lingua - Santa Marina Salina - Isola di Salina

 

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