Altre foto dell'isola - More pictures of
the island
Ha una
superficie di circa 22 Kmq e raggiunge un'altezza di 500 m,
sommità di una struttura molto più vasta che raggiunge 2.000
m di profondità.
La presenza sull'isola di
intensi fenomeni di vulcanesimo sono segnali di costante
attività. Il vulcano è quindi tenuto costantemente sotto
controllo dalla protezione civile |
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Vulcano dal mare andando verso Lipari,
a destra Vulcanello. Foto Mike Lyvers |
L'ultima eruzione del vulcano della Fossa risale al 1888; attualmente
l'attività vulcanica si limita ad emissioni fumaroliche situate in
prevalenza sul bordo nord-orientale del cratere della Fossa e, in misura
minore, lungo l'istmo tra il Faraglione e Vulcanello; le emissioni sono
presenti sia sulla spiaggia che in mare dove rendono l'acqua tiepida, gorgogliante
(o bollente, nei punti più vicini ai punti di emissione) e dall'aspetto
lattiginoso per la presenza di zolfo colloidale sotto forma di esili filamenti
fioccosi. Vulcano è l'isola più meridionale dell'arcipelago,
la più vicina alla costa settentrionale della Sicilia.
Dal punto di vista geomorfologico è strutturata in quattro centri
eruttivi o unità strutturali (Keller, 1970): il Vulcano meridionale
o Vulcano vecchio, l'area di Lentia, la Fossa di Vulcano o Gran Cratere
e la penisola di Vulcanello. Vulcano vecchio costituisce la parte più
antica dell'isola ed il cono è ora sede di un altopiano situato a
400 m slm (Piana di Vulcano Piano), le cime di Vulcano Antico, Monte Aria
(500 m) e Monte Saraceno sono ciò che rimane dell'orlo della caldera;
la zona di M. Lentia comprende le colline rocciose che sono situate nella
zona nord-est dell'isola, sede dell'abitato di Lentia; il cono della Fossa,
che si specchia nell'acqua del porto di Levante è sempre avvolto
di fumo bianco; la sua attività comprende vari cicli eruttivi, con
una prima fase fortemente esplosiva seguita da emissioni di lava viscosa,
l'ultima eruzione dette il nome al tipo "vulcaniano" di attività
esplosiva caratterizzato da energia moderata, con lancio di rocce solide,
frammenti di lava solida (bombe a crosta di pane), ceneri e lapilli.
La penisola di Vulcanello è la parte più giovane dell'isola;
Vulcanello è emerso come isola nel 183 a.C. (ne parlano Plinio e
Strabone) ed è stato unito a Vulcano per l'accumulo di scorie prodotte
da un'eruzione nel 1550; famosissima è la Valle dei Mostri, che si
apre a nord della penisola, con le sue sculture laviche, immerse in una
polvere vetrosa nera. Tra Vulcanello e il vulcano della Fossa la costa si
addentra con due insenature, il porto di Ponente e quello di Levante, caratterizzato
dalla presenza del faraglione della Fabbrica, un grosso scoglio a cui incrostazioni
sulfuree e ferrose conferiscono una colorazione che va dal giallo intenso
al rosso.
I miasmi aspri dell'anidride solforosa esalano dalla distesa fangosa
e gorgogliante che, nella depressione tra il Faraglione e Vulcanello, si estende
ai piedi di un cratere freatico. Questi fanghi vischiosi ed i loro vapori erano
conosciuti, fin dalla più remota antichità, per le loro virtù terapeutiche.
Escursioni via terra
Vulcanello
è una penisoletta alta 123 metri e sorta in seguito ad un' eruzione
vulcanica sottomarina. Su questo promontorio la vegetazione è varia e, nella
parte nord, si trova la Valle dei Mostri, che prende il nome dalle particolari
forme della roccia lavica situata in mezzo alla sabbia nera, modellata nel tempo
dagli agenti atmosferici. Sabbie nere, la spiaggia più frequentata dell' isola,
si trova nel porto naturale di Ponente ed è caratteristica per la finissima
sabbia nera di origine vulcanica. Con una passeggiata di circa 2 Km, si
raggiunge la contrada di Lentia, posta nella parte nord occidentale dell' isola,
dalla quale si possono ammirare l' Etna e le isole dell' arcipelago. Dall'
inizio della strada che porta al piano si diparte un sentiero che si arrampica
fino ai bordi del cratere. Vulcano Piano si trova nella parte alta dell' isola,
a circa 7 Km dal Porto di Levante. Percorrendo un sentiero in direzione nord, si
raggiunge Capo Grillo dal quale, nelle giornate limpide, si ammirano le isole
vicine, la chiesa dei S. Angeli custodi, costruita negli anni trenta, e le
````Grotte Ferlazzo" dove da oltre dieci anni si celebra il presepe vivente.
Infine, seguendo la strada che dal piano raggiunge il versante sud dell' isola,
si arriva al piccolo borgo di Gelso, caratteristico per il suo faro e per la
spiaggia.
Trekking
ALLA FOSSA DELLA FUCINA: La fucina
degli Dei si raggiunge abbastanza agevolmente. Una volta arrivati sulla cima del
vulcano, si è sopraffatti dall' odore acre dei gas sulfurei; numerose, infatti,
sono le fumarole e le zolfatare. Il paesaggio, come lunare, presenta ancora le
tracce delle ultime eruzioni vulcaniche. Lungo la discesa si consiglia la sosta
alla pozza dei fanghi.
Escursioni via mare
Si inizia il giro partendo dal
Porto di Levante, caratteristico per le sue fumarole e per le sorgenti termali.
Facendo rotta in direzione nord-ovest si aggira la penisoletta di Vulcanello;
superato il canale che separa Lipari da Vulcano e continuando a costeggiare
l'isola verso sud, si raggiunge la Grotta del Cavallo, al cui interno il
riverbero dei raggi solari crea fantastici giochi di luce e di colori.
Proseguendo nell' itinerario, si giunge al faro, in località Gelso, e si
prosegue facendo ritorno al porto di Levante.
Itinerari subacquei
La Franata dell' Arcipelago:
Si inizia la discesa nel tratto di costa che divide due alberghi costruiti
sulla costa. Il fondale scende molto gradualmente per diverse decine di metri,
formando un ampio pianoro tra i 3 e i 10 metri, coperto da un' alternanza di
piccoli scogli e ampie chiazze di posidonia. Spostandosi allora verso Lipari, si
segue una direzione perpendicolare alla costa, fino ad individuare l' inizio di
una discesa piuttosto ripida. I primi metri, tra i 10 e i 20, sono
caratterizzati dalla presenza di una franata di piccoli sassi. Superato questo
tratto, fino ad attestarsi tra i 35 e i 45 metri di profondità, le dimensioni
dei massi che compongono la franata aumentando decisamente rendendo il fondale
molto più spettacolare.
La Parete della Sirenetta
Scendere lungo le pendici di un cono vulcanico attivo non è una esperienza che
capita tutti i giorni. Il punto d' inizio è il porto di Vulcano: costeggiando l'
isola per diverse centinaia di metri, ad un certo punto appare un grande
scoglio, sormontando dalla statua di una sirena che emerge a poca distanza dalla
costa. Ci si trova su una piattaforma rocciosa che cede improvvisamente il posto
ad una vertiginosa parete; a pochi metri dal ciglio, il fondale inizia a
degradare rapidamente. I possenti bastioni di lava nera cadono decisi verso la
sabbia che a sua volta prosegue verso gli abissi, seguendo una pendenza
elevatissima: ad una quindicina di metri di profondità vale la pena di fare
tutto il giro dello scoglio della Sirenetta, caratterizzato da grandi massi
appoggiati sul fondo. In alcuni tratti la sabbia è giallo-rossastra; si notano
anche emissioni gassose e acqua calda che risale dal fondale. Seguendo il limite
tra le rocce della costa e l' inizio del pianoforo, si notano alcune cavità.
Capo Grosso Capo Grosso è
una bizzarra struttura rocciosa che si allunga verso il mare aperto come se
fosse una fortificazione costruita per ostacolare le onde provenienti da sud. La
parete è infatti assolutamente verticale in ogni suo punto e non presenta mai
tratti pianeggianti sui quali trovare un appoggio. La discesa verso i fondali
più alti è repentina. La cosa più suggestiva di questa immersione è una specie
di rampa incisa nella roccia della parete completamente coperta di Astroides.
Lo scoglio Quaglietto La
cala che si apre tra Capo Testa Grossa e lo Scoglio del Quaglietto è di sicuro
una delle più belle di tutto l' arcipelago. Si scoprono delle bellissime piscine
naturali dall' acqua cristallina del colore dello smeraldo: il luogo è noto come
il "bagno delle Vergini". Alla fine della cala si apre un' ampia grotta, in cui
è possibile entrare con la barca, chiamata Grotta del Cavallo. Al centro della
spelonca, poggiata sul fondo sabbioso, si erge una statua raffigurante una
Madonna, posata su un Circolo Subacqueo. Alla fine della cavità si incontra un
fittissimo branco di gamberi rossi.
Capo Testa Grossa
Osservando Capo Testa Grossa dal mare, noteremo che si tratta di una propaggine
massiccia che termina con una parete piuttosto allungata, che scende nel mare
con un andamento nord-sud. Da qui si scende in acqua nella cala a nord del capo,
in prossimità delle rocce. All' interno della cala, infatti, la roccia cade a
picco formando una parete verticale molto concrezionata dove si trovano
bellissime colonie di spugne. A livello della punta vera e propria ci si troverà
in un ambiente davvero suggestivo: la parete scende in acqua verticalmente ma è
molto articolata. Le rocce sono frastagliate in picchi, canali e rientranze.
Questa imponente morfologia continua per diversi metri, fino a profondità
piuttosto elevate, superiori ai 50 metri.
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VULCANO ISLAND |
All
volcanoes of the world owe their name to Vulcano,
the southernmost of the Aeolian Islands. Though morphologically relatively
unspectacular, the eruptive activity at its active cone in Ancient times
impressed observers that much that they suggested it was the home of the God
of Fire – Hephaistos – or the roman god
Volcan –
Vulcano
its ancient name Hiera
(meaning sacred) is a most interesting island due to its volcanic and
post-volcanic phenomena.
it is the closest to Sicily's mainland and its
lunar landscape still shows traces of the last eruption in 1890 which shaped
its rocky coastline. It is possible to walk to the crater's peak - and also
experience the pungent smell of the sulphourous
gas it exudes. Its beach is of fine, soft black sand, the sea bubbling with
hot springs and its famous hot mud pool is reputed to cure rheumatic
ailments.
Vulcano
is potentially extremely hazardous, but a village, overcrowded during the
summer season, lies right at the foot of its most recently active cone.
The most recent eruption
occurred at the Fossa crater in 1888-1890 and
was purely explosive; viscous lava was extruded during an eruption in the
18th century. The northernmost portion of the island is constituted by the
youngest volcanic edifice, Vulcanello, which
began to form during the second century B.C. (183) and remained active
through the 16th century.
Excursions by
land
Climb the
Crater – Walk to Vulcanello – Valle
dei Mostri
(strange lavashapes in the black
sand)
Excursions by
sea
Boat trip around the island
with stop at the Grotta del
Cavallo – Gelso
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