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 L'ISOLA DI SALINA SALINA ISLAND  SALINA INSEL


Altre foto dell'isola - More pictures of the island

Si trova 4 Km a nord-ovest di Lipari ed è la seconda per superficie (26,8 Kmq) e la prima per altezza, con i ripidi edifici di Fossa delle Felci e di monte dei Porri (rispettivamente 962 m e 860 m). Questi due coni vulcanici, molto simili, sono separati dalla sella di Valdichiesa (290 m) e questo fa assumere all'isola la caratteristica forma che portò i Greci a battezzarla Didyme (doppia, gemella).
  Salina: Monte dei Porri visto dal Monte Fossa delle Felci, si possono notare i terreni coltivati nella sella tra i due monti (maggio 1995)

Il più recente nome di Salina deriva dai bacini di acqua salmastra di Lingua, all'estremità sud-est dell'isola, utilizzati fino al secolo scorso per la produzione di sale. In origine furono sei i vulcani che diedero origine a questa isola durante tre stadi evolutivi che vedono la messa in posto di prodotti lavici e piroclastici ad affinità cacalcalina e cacalcalina alta in K, con composizioni variabili in termini basaltici fino a riolitici (Calanchi et al, 1996). Gli strato-vulcani Pizzo del Corvo (529 m), M. Rivi (854 m), capo Faro, oggi poco riconoscibili nella loro struttura, risalgono al primo periodo iniziato 500.000 anni fa; il secondo periodo vede la formazione del monte Fossa delle Felci. Dopo un lungo periodo di quiete, nel corso della glaciazione wurmiana, riprese l'attività eruttiva con la formazione del Monte dei Porri, 13.000 anni fa, si verificò l'ultimo grande evento eruttivo dell'isola, la formazione del cratere esplosivo di Pollara, ai piedi del Monte dei Porri, al limite nord-ovest dell'isola.

Oggi questo edificio vulcanico è stato in gran parte asportato dall'erosione marina portando alla formazione della suggestiva spiaggia che prende il nome dal cratere e presso cui è possibile vedere il più suggestivo tra i Perciati che caratterizzano le coste dell'isola. Salina è la più autonoma tra le sette sorelle infatti nella seconda metà del XIX^ sec., all'apice della sua ricchezza, dovuta alla sua doppia vocazione, agricola e marinara cui si aggiungeva il commercio del sale, nel 1867, gli 8.000 abitanti chiesero l'autonomia dal comune di Lipari. Salina oggi è divisa in tre comuni che sono anche i tre maggiori centri abitati, sorti secondo due direttrici di sviluppo, Malfa e Leni per il rapporto con la terra, e Santa Marina Salina per quello con il mare ed i commerci. L'isola è dotata di una rete stradale asfaltata di quasi 20 Km, che collega Lingua a Rinella passando per S. Marina, Malfa e Leni; una diramazione raggiunge l'abitato di Pollara. Le navi e gli aliscafi fanno scalo a S. Marina ed a Rinella, l'una e l'altra dotate di un molo per l'attracco.

L' "oro" dell'isola è la malvasia, forse la famosa ambrosia degli dei. Sino ai primi del `900, tutta la produzione di questo vino veniva esportata in Francia, Inghilterra e Russia, costituendo un'immensa ricchezza per gli isolani. A fine secolo la frammentazione dei fondi, dovuta all'incremento demografico, e un'infestazione di fillossera che distrusse i preziosi vitigni dell'isola, costrinsero molti a migrare verso l'America e l'Australia, tanto che quest'attività rischiò di estinguersi. Solo da 15 anni sono risorti i primi vigneti di uva Malvasia delle isole Lipari e di Corinto Nero, i cui grappoli raccolti ed essiccati vengono poi pigiati per ottenere lo squisito vino. Questo recupero è dovuto ad uno strano personaggio, Carlo Hauner, arrivato sull'isola da turista e poi rimastovi, lasciandosi alle spalle la sua occupazione d'architetto e lottando per ricreare il marchio D.O.C. della Malvasia di Salina.

La prima centrale elettrica dell'arcipelago eoliano venne installata nel 1923 proprio a Salina, presso il comune di S. Marina Salina; quest'isola, inoltre, è stata la prima e l'unica anche nell'attivazione della Riserva Naturale orientata, istituita, per l'intero arcipelago, con Legge Regionale n 98/81 e resa ufficiale con D.A. n. 87/84, che sull'isola comprende le montagne delle Felci e dei Porri.

Il Museo civico di Lingua - Santa Marina Salina  www.museietnomessinesi.it

Il Museo Civico è distribuito su tre edifici, ognuno dedicato ad un aspetto diverso della storia dell’isola. Nella frazione di Lingua hanno sede i Musei Etnoantropologico e Archeologico, mentre adiacente al Municipio si trova il Museo del Vino, un antico parmiento (palmento) in cui viene descritta la sua funzione insieme ad alcuni oggetti impiegati nella lavorazione dell’uva per la produzione di vino. Nel Museo Archeologico sono esposti i materiali provenienti da due importanti siti archeologici, il villaggio dell’età del Bronzo di Portella e le terme romane, poi stabilimento per la salagione del pesce, in contrada Barone. Il Museo Etno-antropologico, il cui riallestimento è stato curato da Agostino Giuliano, ha sede in una casa della prima metà dell’ottocento. Nelle sale sono ricostruiti ambienti di vita quotidiana della popolazione eoliana di fine ‘800 - inizi ‘900. All’entrata si conserva il forno (furnu) con gli oggetti usati per la panificazione; nella seconda sala domina il frantoio (trappitu) originario trovato all’interno della casa, ed il ciclo dell’olio è illustrato attraverso l’esposizione dei torchi sia in legno che in ferro, e dei vari recipienti; nella terza sala sono esposti un mulino ancora funzionante, una macina per il grano, e numerosi oggetti e attrezzi da lavoro pertinenti alla pesca e all’agricoltura, per la molitura dei cereali, per la raccolta dei capperi. Nella quarta sala si conserva il soppalco di legno (silaru), dove è stata ricostruita un’intera camera da letto in tutte le sue componenti, cosi come è stata tramandata dagli splendidi disegni a corredo dell’opera di Luigi Salvatore d’Austria (pubblicata tra il 1893 e il 1898).
 

Escursioni via terra  

Una rete stradale collega i tre comuni e l' interno dell' isola, consentendo itinerari suggestivi per i panorami offerti dalla natura. A sud di S. Marina si incontra il laghetto salato di Lingua (oggi poco più che uno stagno separato dal mare da un sottile terrapieno), utilizzato come salina fino a qualche anno fa. Partendo da Lingua si può raggiungere Monte Fossa delle Felci, un vecchio vulcano spento dalla cui cima si gode uno splendido panorama sull' arcipelago. Da S. Marina verso nord, seguendo la strada che costeggia il mare, si attraversa Capo Faro fino al grazioso centro di Malfa. Dopo la frazione di Malfa, la strada principale si dirama in due direzioni. La prima porta al paesino marinaro di Pollara, dove si trova la spiaggia più bella dell' isola scenario del film Il postino di M. Troisi. Qui si fa il bagno in una cornice di roccia, la cui struttura è l' interno di un semicerchio del cratere. La seconda diramazione prosegue poi fino alla frazione di Valdichiesa dove è possibile ammirare il santuario della Madonna del Terzito, costruito nel'600. Dalla strada che congiunge Leni a Malfa si snoda un sentiero che conduce al Monte dei Porri, circondato dai pioppi, castani e felci. Proseguendo sulla strada principale, si raggiunge infine la pittoresca Rinella; in origine era un piccolo gruppo di casette allineate lungo la spiaggia, ora è uno dei più frequentati centri turistici dell' isola.

   Trekking  

ALLA FOSSA DELLE FELCI. Salina , l' isola più verde di tutto l' arcipelago, è il luogo ideale per gli amanti di questa disciplina e della tranquillità; ````Fossa delle Felci" è la cima più alta di tutto l' arcipelago nonchè riserva naturale. Partendo da Valdichiesa o da S. Marina Salina è possibile effettuare l' escursione al monte, dal quale si può ammirare un meraviglioso panorama con la vista dell' intero arcipelago, delle coste siciliane e, in lontananza, dell' Etna.

Escursioni via mare  

Il giro dell' isola in barca permette di ammirare, oltre alla trasparenza del mare, le incantevoli pareti rocciose lavorate dalla forza della natura, le ridenti spiaggette e i centri abitati, dalle tipiche casette bianche, adagiati lungo il mare o a mezza costa. Iniziando da Santa Marina il giro dell' isola in barca e puntando verso nord, anche Salina rivela la sua natura vulcanica attraverso le rocce selvagge dello scoglio di Capo Faro e di Torricella. Partendo da qui, si costeggiano gli impressionanti ma suggestivi valloni terminali dei picchi vulcanici. Continuando, si giunge alla Punta del Perciato, che è infatti un grande arco creato nel promontorio dalla forza del mare. Lasciato alle spalle il Perciato, si raggiunge il faraglione di Pollara, ricco di grotte. Poco oltre, si doppia l' estremità ovest di Salina e si continua fino a Rinella. Infine si incontra Punta Lingua, che è la punta più vicina all' isola di Lipari; completando il giro, si rientra poi a S. Marina. Il mare circostante l' isola è ricco di fauna ittica. La pesca di `` ``cicirella", sauri, acciughe, sardine, occhiate e ope è abbondante; quella del pesce spada viene praticata con ottimi risultati.

Itinerari subacquei  

La secca di Pollara   Doppiando la Punta del Perciato si entra nella spettacolare baia di Pollara, all' interno di un antico cratere, oggi in parte crollato. La secca si trova ad alcune centinaia di metri. Al largo dello scoglio che emerge al centro della cala vi sono massi giganteschi e imponenti, alti più di 10 metri e vicinissimi tra loro, fino a formare una struttura rocciosa continua e molto estesa: picchi, valli, sentieri sabbiosi alla base delle pareti, simili a torrenti che scorrono in un canyon. Tra le imponenti rocce del fondo si trovano bellissime attinie, estese colonie di spugne gialle dagli osculi prominenti e belle pareti rocciose, arricchite dalle ramificazioni delle gorgonie gialle. Gli anfratti rocciosi sono molto ricchi di Gronchi e Murene.

La secca del Capo   Si tratta di una zona rocciosa che sale verso la superficie, circondata da fondali di diverse centinaia di metri di profondità. I riferimenti che i pescatori usano per trovare il punto sono tre: il Faraglione di Pollara deve apparire nel buco di Punta Perciato; il Monte Rosa deve essere tutt' uno con Punta Castagna, mentre lo Scoglio della Nave deve "fare canalicchio" con Panarea, ossia formare una "V" senza essere completamente distaccato dalle pendici dell' isola. Si deve scendere in acqua programmando una profondità massima tra i quaranta e i quarantacinque metri. Da qui si avrà una spettacolare visione della secca, completamente avvolta da una nuvola di guarracini neri che contrastano violentemente con il biancore della roccia e l' azzurro del mare. Il fondale è costituito da grandi massi, ricchissimi di pesce di tana. Quello che qui cambia rispetto alle altre zone è la probabilità di fare incontri sensazionali con pesci fuori dal comune, specialmente per quanto riguarda le specie pelagiche.

 SALINA ISLAND

 

The second largest island and also the highest is Salina.

The modern name of the island is derived from an ancient salt-pan (salina), but in bygone days it was known as Didyme (Greek for ..twins"), because of the two characteristic volcanoes that in particular conditions of light can make Salina seem, from a distance, two separate islands. Traces of the Aeolian civi1izations are present also on Salina. The remains of a settlement, dating from the Greek Age and continuing until Roman Imperial times, have been brought to light near Santa Marina Salina.

With its twin peaks it is surprisingly green and fertile. It is here that the grapes for the famous dessert wine malvasia (Malmsey) are grown along with capers and olives. The island, consisting of three small towns, is quiet and relaxing.

Salina, the "green island", hosts the highest mountain of the Aeolian Islands:  Monte Fossa delle Felci – 962 m (Ditch of the ferns) and offers marvellous landscapes, panoramic views, lovely villages, and the charming crater of Pollara where many outdoor scenes of the movie "The Postman" (1994) were filmed. While all other islands of the Aeolian archipelago are administered by the municipality of Lipari, Salina has three independent municipalities, which is reflected in a strongly different attitude toward tourism. The island is much quieter even during the month of August, the peak of the tourist season.

Although the island’s most recent eruptions occurred about 11,000-13,000 years ago, (collapsed crater of Pollara) it is not sure whether the island is to be considered volcanically extinct. No signs of volcanic unrest have occurred in historical time, although weak fumarolic activity is occurring offshore from the island's most recent volcano

 

Excursions by land

Climb the Monte Fossa delle Felci

Valdichiesa – Rinella

S. Marina – Faro – Malfa – Pollara

The “Salt lake” in Lingua

 

Excursions by sea

Circumnavigation of the island offers wonderful sights of the volcanic formations, dikes,

Punta Perciato – Pollara - Lingua

 

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