| MALVASIA 
						DELLE LIPARI  
						Le Isole Eolie 
						conservano antiche e solide tradizioni, tra queste 
						quella della raccolta dei capperi, ma sopratutto 
						quella della produzione della Malvasia. Si dice che furono i Greci a importare nelle 
						isole il vitigno di Malvasia e di sicuro furono i primi 
						a coltivarvi le vite come è dimostrato dalle monete di 
						Lipari del V secolo a.C. raffigurando grappoli e 
						tralci ed Efesto, dio del fuoco, in atto di porgere un 
						nappo di vino agli dei. Per molti secoli la più 
						importante attività dell'arcipelago fu la 
						vitivinicoltura, concentrata per lo più nell'isola di 
						Salina e, in misura minore, a Stromboli.
 La Malvasia di Lipari era considerata del 
						Medioevo tra le più pregiate e il favore dei consumatori 
						si mantenne inalterato fino al XIX secolo quando la 
						fillossera arrecò un duro colpo alla viticoltura 
						dell'isola.
 Oggi, la viticultura è in fase di sviluppo e nel 1973 la 
						Malvasia delle Lipari ha ottenuto il riconoscimento 
						DOC. Il disciplinare della produzione prevede tre 
						versioni: Malvasia delle Lipari, Malvasia delle 
						Lipari passito dolce naturale, Malvasia delle Lipari 
						liquoroso. Per tutte le versioni, le uve utilizzate 
						devono provenire almeno per il 95% del vitigno Malvasia 
						delle Lipari, il restante 5% dal vitigno Corinto nero.
 Per la Malvasia delle Lipari, l'affinamento in 
						bottiglia è previsto per un minimo di un anno ma si 
						conserva anche per dieci anni e oltre, il colore varia 
						tra il giallo oro e l'ambra, più carico via via che 
						procede l'invecchiamento arrivando a tonalità dorato 
						carico con sfumature rosee, il profumo è ampio con 
						sentori di ligustro e ginestra, il sapore è dolce, pieno 
						con note di tamarindo e notevole aromaticità, 
						equilibrato, con sentori di glicine, talvolta fruttato 
						di ribes. Si serve stappando la bottiglia qualche minuto 
						prima, con frutta fresca anche in macedonia e piccola 
						pasticceria. La gradazione minima prevista è di 11,5% 
						vol.
 La versione Passito, chiamata anche Dolce 
						Naturale è ottenuta dalle stesse uve utilizzate per 
						ottenere la versione normale, lasciate essiccare sulla 
						pianto o su graticci. Ha colore ambrato, profumo di 
						eccezionale ampiezza con sentori di eucalipto, miele 
						fiori spontanei, erbe aromatiche e ligustro, il sapore è 
						dolce ed elegante, vellutato, con leggero gusto di 
						albicocca e lunga persistenza aromatica. Affinamento:6 
						mesi obbligatori ma può invecchiare anche dieci anni. Si 
						serve stappando la bottiglia qualche minuti prima, si 
						degusta solo come vino da meditazione. La gradazione 
						alcolica minima prevista da disciplinare è di 18% 
						vol.
 Esiste poi anche la versione Liquoroso con 
						gradazione alcolica minima di 20% vol. la quale 
						presenta il classico colore giallo carico mielato,  
						mentre al naso i profumi ricordano albicocca e pesca. In 
						bocca risulta morbido, pieno, caldo con un aromatica 
						persistenza fino ad essere avvolgente. Lo si abbina a 
						dolci di mandorla, formaggi piccanti come provola e 
						gorgonzola, e versandone poche gocce sul gelato. 
						Affinamento minimo 6 mesi. Si conserva per oltre dieci 
						anni.
 
 
						Grappa di Malvasia 
						delle Lipari E' una grappa ottenuta dalle vinacce di Malvasia dell' 
						isola di Salina.
 La distillazione di questa grappa avviene molto 
						lentamente ed eseguita con alambicco discontinuo a 
						vapore con colonne a basso grado.
 
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